La Casa di Carta: l’infanzia difficile di Ursula Corbero (Tokyo)

L’interprete di Ursula Corbero ne La Casa di Carta ha vissuto un’infanzia travagliata
La Casa di Carta

Ursula Corbero è nota principalmente per il suo ruolo di Tokyo nella popolare serie tv La Casa di Carta, una delle più seguite e popolari negli ultimi mesi, che le ha portato una enorme fortuna e un successo planetario. Oltre che una professionista di grande spessore, Ursula è pure unanimemente ritenuta una delle donne più belle al mondo. Tuttavia, prima di sparare sentenze e immaginare per lei una strada in discesa occorre andarci cauti.

La Casa di Carta: un’infanzia travagliata

Difatti, prima di affermarsi sul set le è toccato fronteggiare un’infanzia assolutamente non semplice. Anzi. Spesso le battaglie da combattere sorgono innanzitutto in casa, con i genitori. Magari spinti dal semplice desiderio di protezione, possono mettere i bastoni fra le ruote, suggerire una strada diversa in quanto certi sogni perseguiti vengono ritenuti troppo complessi o perfino irrealizzabili.   

Fortunatamente, Ursula l’ha scampata in tal senso, ma ciononostante ai familiari sono toccati parecchi sacrifici per riuscire a indirizzare efficacemente il futuro volto de La Casa di Carta verso la strada giusta. Fondamentale il ruolo ricoperto dalla adorata madre, che per lei e la sorella ha superato molteplici ostacoli. In un’intervista concessa alla redazione online de Il Corriere della Sera, Ursula raccontò quel periodo.

Lo “sponsor” principale

Le comunicò il desiderio covato e, anziché trovare resistenza, ebbe in lei lo “sponsor” principale: il papà è carpentiere, mentre la mamma lavorava allora  come pescivendola. È merito di quest’ultima se si è spinta tanto in là, se ha avuto un tale successo, ha spiegato la Corbero.

Della sorella rimase incinta ad appena 17 anni. Nel momento in cui si iniziò a scorgere la pancia diventò la piaga del quartiere: rimase senza amici e, pur essendo una brillante studentessa, la espulsero dalla scuola poiché giudicata un cattivo esempio. Eppure, era ugualmente felice.

La Casa di Carta: la storia di Ursula Corbero (Tokyo)

Vivevano a 62 km da Barcellona e non aveva né l’auto né la patente. Ricorrevano all’autostop per raggiungere il paese limitrofo e da lì salire sul treno e dunque la metropolitana. La madre la accompagnava alle lezioni di recitazione e di ballo, nonché ai casting.

Se non la prendevano, provava a consolarla regalandole una Barbie, tuttora una grande passione dell’attrice, insieme a quelle per la moda e Beyoncé. Sebbene ne abbia percorsa parecchia di strada rispetto agli umili esordi, non li rinnega affatto, semmai ne va orgogliosa. Complimenti a lei e ai genitori per averle inculcato valori tanto importanti: la vetrina de La Casa di Carta su Netflix è un premio che sicuramente merita anche per le doti umane.

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