I Soprano, è morto Joseph Siravo: aveva 64 anni

I Soprano Joseph Siravo

Il cast e i fan della iconica serie I Soprano, tra le più importanti di sempre mai prodotte e trasmesse sul piccolo schermo, piangono la pesante perdita di Joseph Siravo, conosciuto dagli appassionati dello show televisivo per il ruolo di Johnny. L’attore è morto all’età di 64 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro.

L’interprete aveva pure recitato nel franchise Law & Order e in produzioni come Elementary, Blue Bloods e The Blacklist. Inoltre, Siravo aveva impersonato Fred Goldman nella serie Il caso O.J. Simpson (della saga American Crime) e recentemente nello spettacolo For Life, mandato in onda sulle reti ABC.

I Soprano: se ne va un pezzo importante

Garry Pastore, suo amico e collega, ha reso nota la triste notizia, augurando su Instagram al celebre volto de I Soprano di riposare in pace. Ha combattuto una incredibile lotta. Gli mancherà. Ne è convinto: si rivedranno dall’altra parte.

Michael Imperioli ha definito Joe Siravo un amico e collega, il quale purtroppo non c’è più. Era un attore di eccezionale bravura e un essere umano straordinario. Tutti ne sentiranno la mancanza. Il lavoro compiuto nei panni di Johnny Boy Soprano è stato magistrale ed è stato perfetto con il personaggio John Gotti in The Wannabe di Nick Sandow.

Chi era Johnny Boy

Johnny Boy de I Soprano è il padre del protagonista Tony: deceduto per un enfisema nel 1986 (mentre, nella linea temporale, le storie della famiglia partono dal 1999) appare esclusivamente mediante flashback, dal primo al quinto capitolo. Nella S6 compare invece in una fotografia, in un unico episodio.

Figlio di immigrati italiani originari di Ariano Irpino, Mariangela d’Agostino e Corrado Soprano, assieme al fratello maggiore Corrado Junior, egli gestiva la malavita organizzata del New Jersey fin dall’inizio degli anni ’60, sotto la direzione del boss Domenico Ercole DiMeo, da cui attinse il nome la famiglia mafiosa, in epoca moderna.

L’evoluzione ne I Soprano

Nel corso delle stagioni, sia la moglie Livia se il figlio lo dipingono come un grande uomo. Durante la seduta con la psicologa, Tony ha modo di ricordare alcuni episodi inerenti alla figura paterna.

Dalle memorie emerge un padre particolare: criminale esperto e “uomo d’onore” valoroso, severo ma amorevole con i figli, marito e amante appassionato. Da principio nasconde la sua attività, sfruttandoli i piccoli peraltro come copertura per dei loschi traffici. Da Hesh Rabkin, fidato consigliere del clan, Tony scopre che anche il padre soffriva di attacchi di panico, ma che non si sarebbe mai fatto aiutare.

FONTE: BadTaste

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