Liberato: chi è l’artista misterioso che tanto piace in Italia e non solo

Liberato è un cantante neomelodico napoletano che però ha l’abitudine di nascondersi sempre dietro ad un bomber blu e una felpa nera e coprendosi il volto con un fazzoletto.
Liberato

Liberato è l’artista misterioso legato alla canzone napoletana, è uscito da poco l’ultimo disco e il cantante si presenta con un bomber blu, una felpa nera e con una bandana. Di lui si continua a non sapere niente, si sa solo della sua musica, che non è  apprezzata solo in Campania, ma anche nel resto d’Italia e nel mondo.

Liberato, l’artista misterioso che piace nel mondo

Francesco Lettieri è il promettente regista italiano che ultimamente ci ha consegnato un suo lavoro su Netflix, il film “Ultrà”. Il regista è uno dei protagonisti non musicisti dell’ultima generazione della musica italiana e tra i più conosciuti ce n’è uno in particolare, “9 maggio”, di Liberato, proprio il protagonista della colonna sonora del film “Ultras”, il suo secondo disco.

Liberato, come altri artisti, ha scelto di non avere un volto, come lui troviamo Myss Keta, Tha Supreme o il dj Burial; in passato si era vociferato che dietro al suo volto ci fosse Calcutta.

La caratteristica di Liberato è quella di indossare sempre il suo bomber blu, una felpa nera, il cappuccio sempre tirato e con un fazzoletto a coprire il volto. Anche sui social non c’è niente, nessun indizio, per lui parla solo la musica.

La sua carriera musicale è iniziata nel 2017, irrompendo con il gran successo “9 maggio”, a cui sono seguiti “Tu t’è scurdat ‘e me”, “Gaiola Portafortuna” e “Intostreet”, tutti pezzi inclusi nel suo primo lavoro, sotto il medesimo titolo “Liberato”.

Di una cosa siamo sicuri: è napoletano, e anche sotto la sua identità nascosta è molto amato. La sua musica è neomelodica con aggiunta dell’elettronica, generando un nuovo tipo di musica e di canzone.

La cosa che incuriosisce è che il primo boom di successi non li ha avuti con il pubblico napoletano, ma è venuto dai ragazzi di Roma e Milano. Liberato è conosciuto anche all’estero, è stato a Barcellona nel 2018, al festival dell’elettronica, il più famoso al mondo, ed essere scelto per una sua line up deve essere davvero una bella soddisfazione.

Per avere un’idea di Liberato bisogna vedere i suoi videoclip: in “Gaiola Portafortuna”, il cui video è stato girato a Castel Volturno, viene trattata l’integrazione multiculturale, in “9 maggio” tratta l’amore adolescenziale e del calcio Napoli, dove una squadra che veniva a giocare contro gli azzurri, non giocava contro la squadra, ma contro tutta la città.

Nelle sue canzoni i riferimenti ai film coreani e a personaggi di Hitchcock, a Kurosawa, a Pasolini e ad altri, non sono così casuali

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