The Serpent 2: la serie su Charles Sobhraj avrà un seguito?

La serie The Serpent, approdata nelle scorse settimane su Netflix, avrà una seconda stagione?
The Serpent

La seconda stagione di The Serpent 2 sarà mai realizzata? Lo spettacolo originale di Netflix uscito a inizio aprile sembra essere una miniserie indipendente, tuttavia, il responso degli utenti potrebbe determinare se verrà realizzato o meno un proseguo. Principalmente ambientato negli anni ’70, The Serpent racconta la vita di un famigerato mago della truffa e serial killer, Charles Sobhraj.

The Serpent: il cast

The Serpent vede Tahar Rahim nei panni di Sobhraj, un commerciante di gioielli che rapinava i turisti in Asia e utilizzava lo pseudonimo di Alain Gautier. Mentre passava i suoi giorni accanto alla fidanzata Marie-Andrée Leclerc, alias Monique (Jenna Coleman), iniziò ad uccidere turisti che rischiavano di esporne i crimini. The Serpent non fornisce molte informazioni sui fattori psicologici che hanno motivato Sobhraj, ma implicitamente comunica che egli fosse abbastanza narcisista da credere di riuscire a superare in astuzia le autorità. Il rilascio di Netflix nell’aprile 2021 esplora in che modo un diplomatico olandese di nome Herman Knippenberg (Billy Howle) sia riuscito a rintracciare “Gautier” e collegarlo a vari omicidi.

The Serpent

In otto episodi, The Serpent si sofferma sulle malefatte di Sobhraj, insieme agli eventi che hanno condotto alla sua cattura. Lo spettacolo dell’azienda di Los Gatos rivela che il soggetto avrebbe potuto vivere da uomo libero in Francia ma inspiegabilmente è tornato a Kathmandu, dove è stato infine accusato di omicidio e imprigionato. I crediti finali di The Serpent forniscono un aggiornamento su Sobhraj fino a dicembre 2020 e sembra che la sua storia possa finire in una cella di prigione asiatica. Ecco tutto ciò che sappiamo sulla possibilità della S2 di The Serpent su BBC One e Netflix.

La seconda stagione di The Serpent verrà annunciata?

La stagione 2 di Serpent non è stata ordinata da BBC One e/o Netflix. Il primo degli otto episodi copre ogni questione legale di Sobhraj e termina confessando che è ancora imprigionato a Kathmandu, in Nepal. A meno che non ci siano rilevanti sviluppi nel suo caso, la season 2 di The Serpent presumibilmente non avrà luogo.

Informazioni sul progetto correlato a The Serpent Stagione 2

Un documentario sarebbe potenzialmente in grado di diventare The Serpent 2, almeno nello spirito. Se la serie Netflix ha successo e il pubblico si dimostrasse curioso dei soggetti della vita reale, allora una produzione complementare potrebbe ottenere il via libera. In tal caso, un documentario Netflix tradizionale o una docuserie multi-episodio potrebbero teoricamente essere prodotta e rilasciata entro il 2023 (se non prima), supponendo che il colosso dello streaming abbia l’opportunità di radunare persone che conoscevano il serial killer Sobhraj durante gli anni ’60 e ’70.

I possibili sviluppi

Se Sobhraj riuscisse a scappare dalla prigione o fosse in qualche modo rilasciato, allora ci sarebbero i giusti presupposti per girare The Serpent stagione 2. Netflix magari adotterà un approccio antologico e si focalizzerà su un criminale completamente diverso, tuttavia ciò sembra improbabile a causa delle specifiche del titolo, riferito alla persona da cui si è preso ispirazione per il racconto. Secondo un rapporto del 2018, Sobhraj ha subito più interventi chirurgici a cuore aperto, quindi non sembra che la sua situazione subirà sostanziali scossoni nel breve periodo.

Chi è Charles Sobhraj: la storia vera

Da Bangkok a Bombay, Charles Sobhraj ha lasciato una scia di distruzione ovunque si sia avventurato. Con il dramma della BBC The Serpent disponibile in streaming su Netflix, Nige Tassell rivela la storia dello sfacciato criminale che è passato dal piccolo furto all’omicidio a sangue freddo.

Una volta è stato chiesto a Charles Sobhraj cosa rendesse qualcuno un assassino. Lui ha fornito due risposte: o hanno troppi sentimenti e non riescono a controllarli o non ne hanno.

Sobhraj rientra sicuramente nella seconda categoria. Nato a Saigon nel 1944 da padre indiano e madre vietnamita (e cresciuto in giovane età dalla madre e dal suo successivo compagno, un sergente aiutante dell’esercito francese di stanza in Indocina), è salito alle cronache per via di una serie di omicidi commessi intorno all metà degli anni ’70 lungo il famoso “sentiero hippie” che conduceva i viaggiatori attraverso l’Asia meridionale.

La dozzina di omicidi attribuiti a Sobhraj (stando alcune stime il numero delle vittime è più del doppio rispetto a tale cifra) non erano il risultato di una sete di sangue fuori controllo. La sua visione del mondo era tale che l’omicidio era una via per mantenere il suo stile di vita. Vantando sia un bell’aspetto che un fascino ineffabile, Sobhraj faceva amicizia con coloro che incontrava nel corso dei suoi viaggi prima di sbarazzarsene, di solito dopo averli drogati.

Quindi avrebbe rubato le identità delle sue vittime, avvalendosi dei loro passaporti per spostarsi da un paese all’altro senza essere scoperto. Sobhraj sembra non abbia tratto particolare piacere dall’atto di omicidio. Né sembrava esserci alcun conflitto morale interno attorno ad esso. Per richiamare le sue stesse parole, non aveva “sentimenti”.

Charles Sobhraj è conosciuto pure come The Bikini Killer oltre che come The Serpent perché viscido e in grado di sfuggire alla cattura internazionale, eludendo i controlli di decine di Paesi grazie alle identità che rubava alle proprie vittime. Per i dodici omicidi a egli attribuiti ha scontato una pena dal 1976 al 1997. In seguito alla scarcerazione, si è trasferito a Parigi dove godeva di uno status accostabile a un personaggio pubblico, in cui si confessava e proclamava innocente.

Nel 2003 è stato arrestato e imprigionato in Nepal, dove sarebbe tuttora recluso in carcere. A differenza della prevalenza dei serial killer, egli non avrebbe commesso gli assassini in seguito a una passione incontrollabile ma esclusivamente per mantenere il suo alto tenore di vita. Il suo sangue freddo (anzi, glaciale) è in netta contrapposizione al profilo medio tracciato di chi commette simili orrori.

La conferma di un’eventuale seconda stagione potrebbe avvenire sotto forma di documentario su Netflix, la pista più praticabile. Sui piani futuri peseranno in maniera determinante le visualizzazioni degli iscritti, abitualmente conteggiate nel primo week-end post uscita e i cui risultati sono tipicamente resi di dominio pubblico a distanza di quattro-sei settimane.

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