Dalla sua pubblicazione su Netflix, avvenuta il 23 ottobre 2020, La Regina degli Scacchi (The Queen’s Gambit) non ha perso tempo nell’accumulare un’enorme bacino di fan e destare notevole scalpore. L’avvincente dramma messo in scena, costituito da sette episodi complessivi, ha suscitato subito un interesse clamoroso, tanto da piazzarsi al primo posto tra i prodotti più visti dagli utenti sulla piattaforma streaming.
A distanza di una manciata di giorni dalla sua uscita, La Regina degli Scacchi scalava le vette, con gli spettatori e gli addetti ai lavori stregati dall’attrice protagonista Anya Taylor-Joy, che ha portato in scena una rappresentazione seducente e ammaliante nei panni di Beth Harmon, una giovane orfana diventata celebre maestro di scacchi negli anni Sessanta.
Diretto da Scott Frank, La Regina degli Scacchi è semplicemente impareggiabile in termini di ritmo; offre spunti acuti sulle discriminazioni di genere e sulle manovre politiche ad esse correlate; brilla nello sviluppo dei personaggi inseriti nelle vicende; scatta una fotografia lucida e sconvolgente sulle dipendenze; e riesce a rendere gli scacchi decisamente eccitanti (il che, detto fra noi, è già un’impresa di per sé).
Per non parlare del fatto che La Regina degli Scacchi vanta tra le sue fila un cast ricco di talento, comprensivo, oltre al volto principale Taylor-Joy, di Bill Camp, Moses Ingram, Thomas Brodie-Sangster, Harry Melling, Marielle Heller, ciascuno riconosciuto e rispettato nell’ambiente di Hollywood. Dunque, c’è ben poco o nulla di cui sorprendersi se gli spettatori si stiano già chiedendo e sperino nella continuazione, attraverso un ciclo inedito di episodi.
Il produttore esecutivo William Horberg ha commentato ai microfoni di Deadline che è meraviglioso toccare con mano la presa sugli utenti, sentire, leggere le impressioni di coloro che hanno guardato La Regina degli Scacchi e se ne sono appassionate, l’intenzione di non dire già addio all’universo da loro creato. Non l’avevano mai immaginato in questo senso. Ritenevano che la serie godesse di un soddisfacente finale e avrebbero permesso al pubblico di lasciarsi andare con la fantasia alla sorte che sarebbe toccata a Beth Harmon.
La season 1 de La Regina degli Scacchi è la trasposizione televisiva dell’omonimo romanzo di Walter Tevis, mandato in stampa nel 1983. Le avventure narrate sono strettamente fedeli alla fatica letteraria, il che vuol dire che non c’è più materiale di base da cui attingere per un secondo ciclo di puntate. Ovviamente, ciò non ha mai posto un freno ai dirigenti dell’industria di Hollywood. Big Little Lies, Game of Thrones e The Handmaid’s Tale sono giusto alcune delle serie popolari in grado di proseguire (nel bene e nel male, ognuno è libero di farsi la propria idea in merito) oltre le loro controparti cartacee.
Taylor-Joy, interpellata da T&C, ha affermato di non aver intenzione di dire “mai” alla prospettiva di riprendere la parte – che recentemente le è valso un Golden Globe – ma di aver apprezzato il modo in cui si è risolto l’arco narrativo. Adora il vestito cucitole addosso, e lo rindosserebbe sicuramente qualora glielo chiedessero. Comunque, ritiene che La Regina degli Scacchi abbia lasciato Beth in un buon posto. Sente che anche nel resto del viaggio chiamato vita ci sarà certamente un susseguirsi di emozioni. Se ci si focalizza sulle vicende narrate allora pensa abbia raggiunto in qualche maniera una forma di pace: è felice di chi è, serena con sé stessa.
Harry Melling, che probabilmente conoscerai come Dudley Dursley del franchise di Harry Potter, era altrettanto bendisposto alla prospettiva di riprendere il suo ruolo di Harry Beltik, uno dei concorrenti di Beth, poi diventati amanti, diventati amici. Una seconda parte di Queen’s Gambit gli piacerebbe che ci fosse. La meta a cui approdano nella miniserie La Regina degli Scacchi è la stessa del libro. Non sa se ci sarà una continuazione, ma in cuor suo ha l’impressione siano successe cose più strane.
Laddove le preghiere trovassero accoglimento ci vorrebbe un po’ prima che La Regina degli Scacchi 2 si materializzi. Anche se tutti accettassero di salire a bordo per una S2, ciò imporrebbe un po’ di tempo prima che una serie di episodi sia pronta per il binge-watching. Innanzitutto, poiché il progetto è basato su un romanzo, a Frank e il suo team toccherebbe rianalizzare il lascito artistico del defunto Tevis per costruire una trama degna di esserne la continuazione, un processo duro e complicato, potenzialmente in grado di portare via anni.
Oltretutto, pure nel caso in cui gli sceneggiatori fossero particolarmente ispirati, sarebbe alquanto arduo trovare un momento in cui l’attrice protagonista avrà la possibilità di calcare il set. Interpellata dal noto magazine Marie Claire, Anya Taylor-Joy ha confidato di stare lavorando senza sosta e di aver già avviato il suo prossimo progetto, The Northman di Robert Eggers. E non va poi dimenticato il ruolo da protagonista nel prequel di Mad Max: Fury Road.
In una svolta piuttosto impensabile degli eventi, Level Forfward ha ufficialmente comunicato di essersi accaparrato i diritti del romanzo di Tevis per dare corpo alla storia di Beth in teatro, mediante un musical in cui si fornirà un punto di vista audace e nuovo su La Regina degli Scacchi.
Il pubblico condivide già la forza d’animo e l’amicizia delle donne ispiratrici del racconto La Regina degli Scacchi, le quali danno energia e consentono il viaggio e il trionfo conclusivo di Beth Harmon, hanno spiegato Adrienne Becker, CEO di Level Forward, e la produttrice Julia Dunetz. La narrazione è un richiamo alle lotte combattute dalla società contemporanea contro le discriminazioni, e non vedono l’ora di realizzare i buoni propositi. Level Forward è stato in precedenza responsabile di popolari rappresentazioni di Broadway come Jagged Little Pill e Oklahoma!.
Becker e Dunetz non hanno finora rivelato alcun dettaglio sul casting (Taylor-Joy ha un background nella danza…) o annunciato se allo show sia o meno associato un regista. Peraltro non risulta chiaro se verrà messa mano esclusivamente sul materiale preesistente o se, al contrario, lo spettacolo approfondirà la vita di Beth negli anni seguenti.
FONTE: Marie Claire