Fleabag, la serie di Amazon Prime Video che commuove e diverte

Fleabag è una serie di successo di Amazon Prime Video.
fleabag

Fleabag è una comedy di BBC e Amazon Prime Video ideata, scritta ed interpretata da Phoebe Waller-Bridge. La serie racconta l’esistenza di Fleabag, una trentenne londinese che gestisce una caffetteria. Fleabag  è dotata di scarsissima autostima, è impacciata e piuttosto cinica ed è alle prese con il terribile ed irrisolto lutto della sua migliore amica Boo, a cui presta il volto Jenny Rainsford. La vita sentimentale di Fleabag  è un vero e proprio disastro e spesso si concede avventure sessuali senza coinvolgimento.

Inoltre, la sua famiglia è eccentrica e particolare con una sorella, Claire, interpretata da Sian Clifford, che ostenta una vita perfetta, con un marito perfetto, interpretato da Brett Gelman e un lavoro che va a gonfie vele, quando in realtà nasconde molti problemi; e un padre, a cui presta il volto Bill Paterson, che dopo la morte della consorte si è risposato con una donna detestabile, Olivia Colman.

Fleabag, una serie irriverente e sfacciata sulle insicurezze e le fragilità umane

Fleabag, dunque, racconta la vita di una donna frustrata e circondata da problemi e persone la cui esistenza sta andando a rotoli, ma che affronta le amarezze con ironia e sarcasmo per camuffare le sue insicurezze e il costante senso di inadeguatezza che si porta dietro. Inoltre, Fleabag deve anche confrontarsi con la morte della sua migliore amica Boo, un episodio che si rivelerà il fulcro di tutta la serie.

Fleabag ha riscosso un notevole successo e la stessa Phoebe Waller-Bridge, nel corso di un’intervista a “Io Donna” ha spiegato: “Avevo voglia di parlare con franchezza della vita sessuale di una donna, di portare sullo schermo l’esperienza femminile in tutta la sua complessità. Sì, poteva essere rischioso, ma quando affronto un soggetto che dà il brivido del pericolo, mi eccito all’istante. Fleabag usa il suo candore sessuale come fosse un’armatura contro la gente: lo stesso atteggiamento che io – e molti della mia generazione – avevo a 20 anni, ricavandone una sensazione di forza, di potere. Allora non ne vedevo però l’aspetto buffo, ludico”.

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