Netflix continua ad essere il servizio di streaming di riferimento a livello mondiale, nonostante una crescente concorrenza. Anche in Italia, la piattaforma si conferma leader del settore, secondo l’analisi di Just Watch, anche se la concorrenza è oramai vicinissima. Con riferimento ai primi due mesi del 2021, infatti, Netflix ha conquistato una quota di mercato del 30% per quanto riguarda i servizi di streaming più utilizzati in Italia.
Alle spalle di Netflix troviamo Prime Video. Il servizio di Amazon, incluso in Amazon Prime (che in Italia costa appena 36 euro all’anno, quanto 3 mesi di Netflix Standard circa) ha raggiunto una quota di diffusione del 28%, avvicinandosi in modo davvero significativo a Netflix. Il duo continua ad essere un riferimento del mondo dello streaming, con un netto vantaggio rispetto alla concorrenza.
La sfida tra Netfilx e Prime Video è destinata a continuare. Attualmente, su scala internazionale, Netflix può contare su oltre 250 milioni di abbonati, precedendo Prime Video che secondo le ultime rilevazioni si ferma a 150 milioni. Entrambe le piattaforme puntano a continuare a crescere in futuro, incrementando il catalogo di contenuti e il bacino di utenti.
Amazon, per arricchire il servizio di Prime Video, ha già effettuato alcune mosse come l’acquisto dei diritti della Champions League con 1 partita per turno che sarà trasmessa dalla prossima stagione. Nel frattempo, il colosso e-commerce sta valutando l‘acquisto della casa produttrice hollywoodiana MGM che andrebbe ad integrare il catalogo.
Dopo Netflix e Prime Video c’è Disney+
Nel giro di un anno e qualche mese, Disney+ è diventato un riferimento importante per lo streaming in Italia. Il servizio può contare su di una quota di diffusione del 13% secondo i dati di inizio 2021. La piattaforma di streaming di Disney è ancora indietro rispetto ad Amazon Prime Video e Netflix ma è molto avanti rispetto agli altri servizi.
Alle spalle di Disney+, infatti, troviamo TIMVISION e NOW, le piattaforme di TIM e Sky rispettivamente, che si fermano ad una quota del 7%. Ancora più indietro Mediaset Play Infinity che tocca una quota del 4%. A tutti gli altri servizi di streaming, invece, spetta la quota residua dell’11%.
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